TESTO CRITICO
“ Non poteva che dominare lo sfarzo in un’opera che s’intitola Faraone. Maestro abile nell’utilizzare a proprio piacere e secondo la propria inventiva pietre cristalli, Raffaele Mazza lascia in una splendida cornice l’effige, appunto di un faraone. Il profilo e le venature della pietra connotato il carattere del sovrano, richiamando epoche cui la modernità ci ha sottratto. Come ci ha sottratto alla grandiosità con cui i regnanti venivano idolatrati. Ma qui non c’è ombra di venerazione, l’unico modello a cui chinare il capo è la bellezza stessa.”
salvo nugnes
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