TESTO CRITICO
L’intensità dei colori e la definita compostezza della plasticità, fanno dell’opera di Mazza Raffaele il soggetto unico della meraviglia introspettiva revisione essenziale dei propri stati emotivi, cui, l’artista ottimamente reagisce a quella che è l’estenuante realtà artistica. Mazza Raffaele, sia nella scultura come nella pittura, instaura la fermezza esecutiva propria dei grandi artisti contemporanei, idealizzando a volte, nella sua sconfinata immaginazione, il fulcro dal quale assorbire la coerente pianificazione formale. Da non dimenticare che stiamo parlando di un artista autodidatta, per la cui arte diviene esemplare non solo la fattezza stilistica ma, ancora più, il primitivo e coerente elogio intuitivo su cui l’artista trae forza e arrangiamenti virtuosi, consoni a ritrarre storiche realtà figurative, in quel che è essenzialmente il cardine peculiare della sua essenza creativa e per il cui disposto scenico è conservativo, la cromaticità, risulta il tratto congeniale delle risorse più intime
CAVALIERE FLAVIO DI GREGORIO [CRITICO]
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