Il Maestro

dipinto e spatolato, legno, 2024

Particolarmente attratto dalla figura di uomini e donne che nel corso della loro vita sono stati e sono da esempio per tutti.

In questo specifico caso l’omaggio è rivolto al M° Enzo Failla, al suo impegno verso lo sport, la cultura, le arti marziali in generale, ed in particolare nella disciplina del JUDO. All’incondizionata e rara vocazione all’insegnamento unita all’altissimo senso del dovere, che lo ha portato dagli anni Settanta ad essere un elemento di spicco nelle Arti Marziali.

Il M° Enzo è ancora oggi un punto di riferimento “fermo” per le Forze di Polizia” sono infatti migliaia gli Allievi che hanno avuto il privilegio di avere la sua preziosa guida.

L’opera racchiude in sé molteplici messaggi e significati, “privati” e “collettivi” e per questo si lascia ad ogni appassionato della disciplina e non, la volontà di trarne la giusta ispirazione e chiave di lettura.

In questo specifico caso si “scopre” solo “l’indirizzo artistico” che a partire dai colori del passe-partout netto richiamo alla cintura del Maestro, che racchiude il particolare e sperimentale sfondo policromatico, si eleva il ritratto stilizzato del “seme” che è divenuto una quercia. Nello sfondo si scorgono le colonne del tempio e sul lato sinistro la scritta “Cinquantesimo Anniversario” in stile shodò, sul lato destro la “J” chiaro rimando all’eredità che il M° Failla rappresenta per tutti, nel ricordo dei primi 50 anni di vita della storia del Judo lametino, calabrese ed italiano.

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