il bastone di San Francesco

scultura, installazione, rame, legno di castagno, lamiera zincata., 2022

L’opera nasce su sentita e gentile richiesta di Don Biagio Palmeri, Parroco della Chiesa di San Francesco di Paola di Falerna Marina, che ha espresso il desiderio di poter abbellire il bastone della statua di “San Francesco di Paola”. Una volta esaminata la statua è venuto alla luce un increscioso dettaglio, il bastone a corredo della Statua risultava “non conforme”. Infatti si trattava di un semplice “manico di legno per scopa”, opportunamente smaltato di colore marrone scuro. Dopo alcune verifiche l’ipotesi valutativa posta in essere nell’atto dell’ispezione, è stata convalidata da alcuni anziani interrogati da Don Biagio, i quali hanno affermato che in realtà il bastone in questione non era quello l’originale. Pertanto senza elementi utili al fine di risalire al bastone originale, constatata l’altissima devozione di alcuni responsabili del comitato parrocchiale, di Don Biagio e di tutta la comunità, avvalorata dalla propria personale devozione verso San Francesco, unitamente con lo spirito con cui vive la propria vita artistica ossia: “L’arte è un dono e come tale deve essere donata”, ha deciso di accettare la proposta. Al bastone di San Francesco sono attribuiti molti miracoli, ma da un punto di vista materico e tecnico, “un bastone rimane pur sempre un bastone”. Questo aspetto non ha demoralizzato il sottoscritto da un punto di vista artistico, pertanto ha iniziato a sviluppare e razionalizzare, un’opera unica che potesse conciliare nella sua assoluta semplicità, la povertà dell’Ordine, la storia e contestualmente la bellezza e l’unicità. Una volta sviluppata la futura opera, è stato chiesto il prezioso supporto storico di Padre Enzo Arzente il quale ha fornito elementi importantissimi, al fine di modellare nella mia mente “l’ispirazione massima”, come: • l’incidente subito da San Francesco all’età di circa quarantani, quando fu investito da un carro trainato da Buoi che trasportava pietre, che gli costò un’invalidità permanete, pertanto nel corso della sua longeva vita ebbe tantissimi bastoni prevalentemente nodosi, di castagno e gelso. • la canna, raffigurata in alcune rappresentazioni, è attribuita al singolo Miracolo di Corigliano (CS), nell’atto dell’invasione dell’esercito Turco. In questa circostanza quando tutti i Frati del convento fuggirono via, un vecchio frate, data la sua età, rimase nel convento ad aspettare i nemici invasori. Allora gli apparve San Francesco, il quale lo tranquillizzò e lo aiutò a puntellare la porta del convento con una fragile canna che i soldati non riuscirono a sfondare. • e per finire la tradizione, legata all’episodio in cu, mentre San Francesco si trova assorto in altissima contemplazione, gli comparve davanti l’Arcangelo Michele con uno scudo nelle mani che sembra un sole spendente ed al centro di esso la scritta a caratteri d’oro la parola CHARITAS. Tale scudo fu consegnato personalmente a San Francesco e gli fu raccomandato di farne lo stemma del proprio ordine: “Francisce, haec erunt insignia tui Ordinis”. Pertanto, una volta contemplati gli elementi storici con i materiali “poveri” approvvigionati, dalla lamiera zincata, al legno di castagno, rame, resina e pigmenti luminescenti, sono stati assemblati e sagomati, esaltandone le caratteristiche di ognuno per poi fonderli in un “linguaggio armonioso”. Il legno di castagno è stato scolpito e modellato per avvicinarsi il più possibile alle peculiarità del bastone prevalentemente nodoso, alla sua sommità è stata installata una rappresentazione unica, data dall’icona plasmata, modellata e assemblata in modo singolare, che riproduce lo scudo con la scritta “Charitas”, impreziosita da un impianto luminoso a scomparsa, alimentato a batteria identificato nel tipo LR44. Le caratteristiche che costituiscono lo scudo che sovrasta il bastone richiamano all’apparizione di San Michele Arcangelo. Con la luce naturale, la struttura dell’ovale si presenta in resina a sfumatura dorata, inoltre ha particolarità di poter essere illuminato dall’impianto a micro led, come chiaro rimando alla luce del trionfo. Al buio invece la peculiarità singolare di illuminarsi di azzurro, data dai pigmenti luminescenti, rimanda appunto all’Arcangelo Michele identificato dal colore blu, mentre la luminosità delle lettere CHARITAS data dai pigmenti luminescenti in tonalità rossa, sono legate al fuoco e quindi al sole splendente. Inoltre di propria iniziativa il sottoscritto si è offerto previa autorizzazione del Parroco, per la pulizia e lucidatura della statua ed il restauro dell’aureola, impreziosendola con glitter dorati che donando alla stessa una luminosità singolare. Per ripercorrere con particolare devozione le orme di San Francesco, l'opera è stata riprodotta su volontà del sottoscritto su stampe fotolitografiche, che saranno vendute la sera dell'inaugurazione, fissata per il 29 dicembre 2022 e l'intero ricavato della vendita sarà devoluto all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: 21 novembre 2022

Informazioni tecniche

  • Misure: 150 cm x 16 cm x 4 cm
  • Tecnica: scultura, installazione
  • Stile: sperimentale
  • Supporto: rame, legno di castagno, lamiera zincata.

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: Chiesa San Francesco di Paola Falerna Marina (CZ)
  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA197927
  • Archiviata il: 21/11/2022

Archiviazione Certificata by Gigarte.com

Si certifica che l'artista Cav. Raffaele Mazza lunedì 21 novembre 2022 ha archiviato la foto dell'opera GA197927 dal titolo "il bastone di San Francesco"

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