angeli in volo

scultura, pittura,istallazione,manipolazione, argilla,ferro,vetro,brillanti,vernice,cemento, 2016

“ANGELI IN VOLO” L’opera è stata realizzata in occasione del ventennale della costituzione del 2° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio”, avvenuta il 06 ottobre 1996, nel Comune di Lamezia Terme. La struttura portante dell’opera è stata realizzata utilizzando massi di diverse dimensioni posti a sostenere il masso principale di ben 20 tonnellate, proveniente dalla Cava di Caronte (CZ). Alle spalle di quest’ultimo, imponenti, si ergono dal terreno due pale di elicottero dipinte con i colori della nostra Patria; mentre in basso sulla sinistra, su di un piccolo masso, è adagiato un cingolo sovrastato da un’aquila che rimanda al tratto distintivo della specialità, che consiste nel supporto alla manovra dei reparti di fanteria. Una volta analizzata la struttura passiamo ora a descrivere il fulcro dell’opera “Angeli in volo”. Ancorata al masso centrale si estende una lastra modellata rigorosamente a mano e realizzata con materiali eterogenei tra loro: vetro, brillanti, cemento, ferro, vernice e argilla grezza; quest’ultima proveniente dalla Cava di Dipodi (CZ), è stata abbozzata pezzo per pezzo, per poi essere plasmata nel dettaglio e successivamente infornata e cotta ad una temperatura oscillante tra gli 850 -900°C. Il processo di lavorazione dell’argilla trae ispirazione dal profondo rispetto verso chi ha sacrificato la vita per l’amata Patria, e al contempo, per chi ogni giorno con sacrificio e abnegazione serve il Nostro Paese. Partendo dalla cornice, realizzata in cemento armato, cristallo e brillanti, fusi in una delicata sfumatura azzurra come i colori dell’Aviazione, man mano che si osserva il complesso dell’opera, si è attratti dalla frase incisa sulla fascia sostenuta centralmente dagli angeli, che contraddistingue il significato più profondo del monumento ossia:“Et Protegam Reggi” (Reggi e Proteggi).Scindendo la frase, e di conseguenza associandola alla postura assunta dei due angeli, si comprendono immediatamente le intenzioni e i ruoli delle due figure angeliche, infatti possiamo notare che: L’angelo di sinistra, conduce le anime di chi non è più con noi, verso la luce del Paradiso, rappresentata con lievi solchi che si aprono dal centro superiore dell’opera verso l’esterno, avvolgendo, nella fattispecie, sia il presente che l’eterno ed esprimendo dunque che non esiste “separazione” se non quella creata dall’uomo. Elemento che è importante rilevare è la presenza della costellazione del “Sirio”, appositamente disposta sul lato sinistro, proprio a commemorare, nello specifico, i caduti del nostro reparto. Due caratteristiche apparentemente in contrasto guidano i gesti di questo angelo: la dolcezza della mano “dischiusa” quasi ad accogliere, guidare, le anime al Paradiso, e allo stesso tempo, la “prestanza” rappresentata dal “braccio destro”, sinonimo di forza, che in un certo qual modo aiuta l’anima a staccarsi dalla “carne” che cerca di opporsi alla morte, di abbandonare la propria energia vitale, legata agli affetti terreni più cari. L’angelo di destra invece è atto a proteggere e difendere e lo si evince dal “vigore” e dalla “forza” impiegati nello stringere con mano chiusa l’elicottero, proprio per proteggerlo dalle insidie e pericoli di ogni missione. Anche in questo caso però troviamo due sensazioni in apparente contrasto, lottare tra loro: la “forza” rappresentata con la mano chiusa è controbilanciata dalla “speranza” simboleggiata con il braccio sinistro, quello del “cuore”, nel desiderio che un giorno, in ogni caso, ci si possa riconciliare al Padre. Al centro dell’opera, infine, si nota l’elicottero con inciso la sigla “96-16” (1996-2016) chiaro rimando al ventennale che l’opera vuole celebrare. Nel profondo Rispetto e Onore per i Caduti

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